Ho pochissima dimestichezza con il fumetto e ancor meno con le sue espressioni più underground, ragion per cui l’impatto con CARNE di Lo-Fi Comics è stato bizzarro e curioso. Un po’ per l’argomento (la pornografia trattata e disegnata da autori che di pornografia non si occupano), un po’ per l’approccio dissacrante e intelligente, un po’ per l’aspetto visivo (non aspettatevi nulla di simile al classico fumetto porno da edicola che vi sarà capitato in mano senza dubbio qualche volta).
CARNE, insomma, è un progetto particolare che raduna autori e disegnatori con uno scopo ben preciso (cito): far capire “che la pornografia non è solo cazzi duri e tette rifatte, ma anche umorismo, riflessione, violenza, sangue, maschere anti gas, radiazioni, ironia, fantascienza”. No Lando, no Sukia, no Vampirella, insomma: ma storie umoristiche, politicizzate, postatomiche, amare, esistenzialiste, splatter, demenziali, tristi, fantascientifiche, ironiche… dove c’è gente che scopa e fa le peggio cose, ma non con quell’unica finalità.
La mia preferita, nel caso avesse qualche importanza, è “Pensierino della buonanotte” di Robo, che illustra un testo politico di Bakunin con le scene sadomaso più truci.
Un po’ di numeri? Ecco: 14 illustratori, 10 storie, 4 illustrazioni, 108 pagine di pornografia alternativa e pe(n)sante. Con ottima copertina di Jacopo Benassi.
Interessante, anche se non per tutti.
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